sabato 11 febbraio 2017

#29 Fails tedeschi in Italiano

Non so se sono l'unica, ma quando all'estero parlo di Italia (soprattutto ad inizio esperienza), tendo ad elencarne gli aspetti migliori. Ne vado anche molto fiera.
Diciamocelo; il nostro è un paese bellissimo, pieno di colori, sapori, accenti diversi.

All'estero cercano tutti sempre un po' di copiarci; soprattutto nel cibo che è un nostro punto di forza. A volte può innervosire (come a me) il fatto che vengano dette delle cose che non esistono o sono sbagliate.

Troppo generica? qui un elenco delle cose che (purtroppo) dovrete abituarvi a sentire nel vostro soggiorno più o meno lungo in Germania ad un' italiana/o:

"BUONGIORNO":
 Eccolo, il cavallo di battaglia di tutti i tedeschi appena vedono un italiano. Subito seguito da "Benvenuto", anche se io sono una ragazza. Purtroppo l'accento non lo so ricreare, ma è buffissimo da sentire, dato che loro non sanno "rollare" la lingua e ricreare la nostra "r". Il suono che ne esce è un po' come quello di uno un po' brillo (esagero).

"GLI SPAGETTI": 
In questo momento il correttore automatico mi sta segnando errore, sigh. A volte potrà capitare nei ristoranti di trovare scritto questo obbrobrio. La spiegazione c'è, e non è data all'ignoranza di chi lo ha scritto (beh, anche...), ma dal fatto che in tedesco "ge, ce, ci, gi" si pronunciano "ghe, che, chi, ghi". Un tedesco leggendo "spagetti" dirà "spaghetti".

"BRUSCETA":
 (= Bruschetta). Se c'è una cosa che in pochi fanno, non solo i tedeschi, è la pronuncia delle doppie consonanti. "tt, gg, ss, cc" eccetera diventano "t, g, s, c".
Inoltre in tedesco "sche, schi" equivale a "sce, sci". Ed ecco che pronunciare "bruschetta" diventerà un'impresa ardua, dato che ha una "r", una "sche" e una doppia consonante. Le ha tutte, e siamo solo all'antipasto!

"CIIIIIIIABATA":
Di questa "i" lunga tre chilometri non me lo spiego. Sta di fatto che la "Ciabatta", che in italiano significa pantofola ma anche un tipo di pane, acquista un accento sulla "i" invece che sulla penultima "a". "Cìiabata" invece che "Ciabàtta".

"BOLONESE":
E qui parte la rissa con me. In ogni maledetto ristorante c'è questa "bolonese"(scritto "bolognse" ma ovviamente pronunciato "bolonese", come se avessero il raffreddore). Ricordo che la prima volta che la mia hschwester mi ha detto che cucinava "spaghetti con bolonese", io non ho capito.
Ma mi spigate come da ragù  diventa bolonese? Io me lo domando ancora.

"MILLE GRAZIE": 
E' un po' strano da sentire, perché sa di antico. Non è scorretto, ma boh, suona strano. Ogni tedesco sbaglia questa cosa, anche perchè la traduzione sarebbe "thausend dank", che in Germania è una forma corretta.

"QUESTA PASTA E' MOLTO BENE":
Il "molto buono/a" non è conosciuto, e per ogni cosa da mangiare i tedeschi dicono "molto bene!". Tu ovviamente sorridi come un idiota e fai il gesto del pollice alzato, ma nella tua testa c'è uno spasmo di fastidio. Almeno così succede a me.

"GALERIA":
Su questo fatto non mi sono bene informata, ma sono convinta che i tedeschi abbiano preso la parola da noi e le abbiano tolto una "l". A Berlino centro, proprio ad Alexander Platz, troneggia la Galeria Kaufhof (a me scappa sempre da ridere leggendo "Galeria". E' strano)

Quando poi c'è la lezione di latino c'è da ridere (e piangere). La pronuncia è stranissima, e le regole grammaticali de latino ( "ti" si legge "zi", "ae" si legge "e" ecc) vanno a farsi benedire.
Risultato: "in saekula saekulòrum". E credono che la loro pronuncia sia la vera dei romani. Mi dispiace deluderli ma i romani fino a Berlino non ci sono mai arrivati ufficialmente.

Altra cosa tipica, i tedeschi non hanno le vocali aperte. Hanno solo quelle chiuse. Divertitevi a far pronunciare loro "oculo" ihih (cattiveria).


Bene, cercherò di non prendere più in giro questi tedeschi, che in fondo si impegnano sempre molto per farci sentire più a casa.
Buon proseguimento del fine settimana.

Schönes Wochenende




2 commenti:

  1. I tedeschi pronunciano il latino allo stesso modo che durante l’impero Romano, noi invece utilizziamo la pronuncia ecclesiastica, che è nata dopo la fine dell’Impero. Siamo noi quelli “sbagliati”, non loro =)

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    1. Anthea Borri, non sono nata nell'epoca romana, e quindi non metto la mano sul fuoco a proposito di quello che dico. Nonostante ciò, mi prendo la libertà di dire che Berlino per i romani era terra incognita, e che al massimo le nostre pronunce sono entrambe errate. Ringrazio comunque il tuo tentativo di precisazione

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